Negli ultimi anni si è fatta strada la tendenza a spostare all’esterno delle sedi aziendali alcune funzionalità operative normalmente gestite con software residenti sui computer aziendali o al massimo su un server centralizzato.
Spostare all’esterno i programmi operativi, su un server web, significa raggiungere le applicazioni ed i propri dati da qualsiasi postazione, anche da fuori la sede aziendale, ad esempio durante una trasferta. Significa non dover installare l’applicativo sul singolo PC perchè l’applicativo è “web based” cioè si utilizza come un sito internet aprendolo con il browser di navigazione (Explorer, Mozilla o altri). Significa inoltre poter fare economia di scala sulle infrastrutture e sfruttare server più prestanti e allocati in server farm altamente protette, con temperatura condizionata e connesse ad internet con larghissima banda.
I principali ostacoli allo sviluppo di questo modello, certamente più efficiente, di gestione della tecnologia sono stati la disponibilità di banda e la affidabilità/potenza delle piattaforme esterne.
Con la diffusione della banda larga anche in Italia l’utilizzo di software allocati su piattaforme esterne non è più un problema. Le soluzioni di cloud computing distribuiscono le attività di storage e di elaborazione su più server garantendo un livello di affidabilità normalmente irraggiungibile da un singolo server.
Ma l’aspetto che può interessare maggiormente a chi si affaccia all’utilizzo del cloud computing è come si sta articolando l’offerta di servizi Cloud Computing sul mercato: cosa si può acquistare/utilizzare e da quali player?
L’offerta sul mercato di servizi “cloud” è articolata principalmente in due grandi aree:
– le infrastrutture
– i servizi
Per Infrastrutture si intende sostanzialmente l’affitto di un server virtuale allocato in una server farm. Così come un provider tradizionale il fornitore di cloud computing, offre un server dimensionato per spazio disco, potenza di elaborazione, ram. Su questo server il cliente può installare il sistema operativo e le applicazioni che preferisce, e occuparsi in autonomia della manutenzione di queste. Ad esempio può installare il server web ed il proprio sito internet; oppure un applicativo gestionale, un server di posta, un software di gestione documentale. Per accedere a questo tipo di risorse il cliente ha bisogno di un consulente IT (information technology), o sistemista. Uno dei maggiori player del mercato è AmazonAWS, una spinn-off dell’ operatore di e-commerce che fornisce servizi di hosting in cloud.
Il vantaggio di queste soluzioni rispetto all’hosting tradizionale è che sono velocissime da attivare, sono dimensionabili in tempo reale sia in aumento che in diminuzione delle risorse, anche per poche ore ed hanno, come detto sopra, un livello di affidabilità superiore.
I Servizi in Cloud Computing invece sono software “finiti” chiavi in mano gestiti dal provider il quale mette a disposizione del cliente l’accesso diretto all’applicativo. In questo caso il cliente finale non ha bisogno del supporto di alcuna risorsa informatica (sia essa dipendente o di consulenza) in quanto il servizio è manutenuto dal provider. Esempio ne è Gmail un sistema di posta allocato su piattaforme Cloud Computing e fornito “finito” all’utilizzatore finale. Per restare sull’esempio Google questo player sta allargando l’offerta di servizi aggiungendo alla mail anche applicativi come GoogleDoc che corrisponde ad un qualsiasi programma di videoscrittura, o Calendar che gestisce appuntamenti ed alert o tanti altri. In questo caso il vantaggio, oltre che dalla affidabilità totale, è rappresentato anche dalle risorse a disposizione basti pensare che ad oggi una casella mail standard di Gmail ha una capienza di ca 10gb ineguagliabile da qualsiasi player di servizi di hosting tradizionale.
Algores può seguire la vostra azienda nella attivazione e gestione di servizi di hosting su AmazonAWS e nella migrazione a Gmail dei servizi di posta aziendali.
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